Il boom della ‘bikecomomy’: in Europa vale 200 miliardi

La chiamano bikeconomy in riferimento ai volumi di affari mossi dalle due ruote; un comparto in crescita esponenziale e che, stando a quanto dichiara l’Avv. Gianluca Santilli, organizzatore della Gran Fondo di Roma, muove in tutta Europa almeno 200 miliardi di euro. E i numeri crescono.

LEGGI ANCHE: Telaio della bici e materiali: scegliere tra le alternative

Un business in salute

Il tema dell’economia su due ruote è stato sollevato in occasione della fondazione del network “Formula Bici”, che unirà in un’unica organizzazione strutturata tutte le principali manifestazioni ciclistiche dilettantistiche italiane. I prossimi 23-25 settembre, presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati (Roma), andrà in scena il primo workshop sul tema e, nell’occasione, sarà presentato anche il Rapporto Bikeconomy, a cura della fondazione Manlio Masi.

I primi, interessantissimi dati sono già stati pubblicati e sono assolutamente sorprendenti, superiori alle aspettative degli esercenti. In Europa, il solo cicloturismo muove denaro per circa 44 miliardi di euro, di cui 16 solo in Germania, la patria più virtuosa in fatto di mobilità. A ciò si aggiungono tutti i movimenti collaterali e che giovano della nuova crescita del settore bike. Il mercato degli accessori, alimentato dai mezzi elettrici, i kit di trasformazione e gli elementi di design, ha un volume da 18 miliardi di euro; senza trascurare la crescita del comparto e la nascita di nuovi esercizi dedicati alla rivendita ma anche botteghe specializzata nei singoli componenti, che ha visto il ritorno in auge di artigiani del telaio, del cambio o dei set di elettrificazione.

Gli investimenti pubblici

Cresce la domanda di servizi per le due ruote e, di conseguenza, aumentano gli investimenti pubblici: al mercato diretto dei mezzi e a quello degli accessori si affiancano gli sforzi degli enti statali, volti a garantire servizi adeguati. E quindi ecco nuove risorse dedicate alla costruzione di piste ciclabili e sistemi di noleggio; quasi tutte le città italiane hanno implementato il bike sharing per i propri cittadini, ricevendo un tornaconto che si esprime in guadagno ma anche in salubrità e miglior gestione del profilo urbano.

LEGGI ANCHE: Bici elettrica: le domande da porsi prima dell’acquisto

Abbattimento della spesa pubblica in sanità

E poi c’è un ulteriore benefit permesso dalla diffusione delle biciclette, che si esprime in termini di salute: l’Organizzazione Mondiale per la Sanità stima che il boom dei mezzi a due ruote abbia permesso un abbattimento delle spese mediche pari a 110 miliardi di euro, dovuto a una diminuzione delle patologie di natura cardiocircolatoria e dei disturbi legati all’alimentazione quali il diabete e l’obesità, senza dimenticare il minor numero di sinistri tra veicoli a motore. Le due ruote, insomma, rappresentano un mercato chiave dai potenziali effetti positivi su più livelli e in grado di apportare benefici ai cittadini, alle amministrazioni, ai governi e all’urbanistica delle singole città. E scusate se è poco.

Condividi:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Altri post

Potrebbero interessarti