Che tu sia in possesso di un pedelec o una tradizionale bicicletta, ti troverai spesso nelle condizioni di dover mettere al sicuro il tuo mezzo dal rischio furti. Il business illegale della compravendita di biciclette rubate, d’altronde, si attesta in significativa crescita in pressoché tutte le grandi città d’Italia, al punto che molti comuni si sono visti costretti a varare provvedimenti speciali per porre un argine al fenomeno. Da una parte, è bene legare la propria bici nel modo più sicuro e saldo possibile; dall’altro, è il caso di munirsi di un lucchetto efficace e di difficile rottura per prevenire ogni rischio.
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Come NON legare la propria bicicletta
Di solito, dove leghi la catena della bici? Sotto il piantone della sella? O magari al manubrio? In entrambi i casi, sappi che un ladro esperto può rimuoverla con un solo gesto. Durante la notte occorre ancora più zelo nel legare la bici: meglio evitare di girare la catena intorno alla ruota, i più temerari sono disposti a smontarla e a lasciarla lì attaccata al palo, ed è l’unica cosa che potrai rinvenire sul posto al mattino seguente. Ricorda: la catena deve essere allacciata al telaio, cercando di compiere più rotazioni possibile. Meglio perdere un paio di minuti in più per disarcionarla il giorno dopo piuttosto che dover correre a comprarne un’altra. Bada bene però, ricorda di legare separatamente anche le due ruote, il mercato delle ruote per bici è florido, e i ladri lo sanno.
Scegliere la catena giusta
Lo dicono sempre le nonne: chi più spende, meno spende! Che senso ha munirsi di una sfavillante bicicletta e poi risparmiare una manciata di euro sulla catena? I lucchetti sottili possono essere rimossi con assoluta disinvoltura, bastano una cesoia e un po’ di tenebra per passare inosservati. Scegli un lucchetto con cavo in acciaio e assicurati che abbia uno spessore di almeno 8-10 mm!
Optare per una catena ‘vistosa’
Immagina di essere tu il ladro: ti sei recato presso il più buio dei parcheggi per bici della città e contempli cotanta abbondanza valutando quale mezzo faccia al caso tuo. Ne adocchi un paio, una con una normale catena e l’altra con una sicura che dà l’idea di essere indissolubile. Appare abbastanza chiaro che sarai più portato ad intervenire sulla prima alternativa, nonostante non ci sia alcuna certezza che la seconda catena sia realmente più resistente. Ma che ci vuoi fare, l’apparenza conta, dopotutto.
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Controlla le etichette
Gli antifurti per bici presentano indicazioni specifiche che ne chiariscono il livello di resistenza alla pressione esercitata da tronchesi, che schiacciano e tagliano allo stesso tempo la catena. Solitamente, l’etichettatura della catena segnala due valori, uno in riferimento alla resistenza del materiale espressa in Kg/cm2; l’altro segnala la classe di resistenza dell’antifurto, su una scala di valori compresa tra 0 e 3. Un’indicazione da non trascurare, come da non trascurare sono le abilità dei predoni delle due ruote, sempre più abili, smaliziati e senza scrupoli.

