divieti dei ciclisti

Norme, obblighi e divieti dei ciclisti: come comportarsi

Sono sempre più numerosi gli italiani che scelgono di dedicarsi alla bicicletta e che utilizzano il mezzo per spostarsi nei centri urbani o per attività di trekking ed escursionismo. Molti di essi, però, dimostrano di non avere bene a mente quali siano gli obblighi e i divieti dei ciclisti e si rivelano, talvolta, conducenti poco attenti alla sicurezza e alle norme del Codice della Strada. Ecco allora la lista degli obblighi e dei divieti cui i ciclisti devono sottostare per non andare incontro a violazioni delle norme e, conseguentemente, alle relative sanzioni amministrative.

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Obblighi per i ciclisti: l’equipaggiamento

A prescindere che siate a bordo di una tradizionale bicicletta o di una bici a pedalata assistita (da considerare in tutto e per tutto al pari della bici classica), il mezzo del ciclista non può essere sprovvisto dell’equipaggiamento di base, che consiste in:

    • pneumatici;
    • un dispositivo frenante efficiente;
    • campanello per le segnalazioni acustiche;
    • impianto di illuminazione consistente in: luci anteriori di colore giallo o bianco, luci o catadiottri posteriori di colore rosso, catadiottri gialli o rossi su telaio e pedali.

Il non rispetto di quanto previsto dalla legge comporta una pena pecuniaria del valore compreso tra 21 e 85 euro.

Obblighi e divieti del ciclista durante la percorrenza

Secondo quanto previsto dal D. Lgs. 30 aprile 1992 n. 285 e successive modificazioni, ovunque sia richiesto, i ciclisti devono procedere su un’unica fila. L’obbligo è sempre valido nel caso di percorrenza di strade extraurbane, almeno che uno dei due ciclisti non sia un minore di età inferiore ai 10 anni (in tal caso il bambino deve procedere sulla destra della sua guida). In nessun caso i ciclisti possono circolare affiancati per più di due persone. La violazione comporta una sanzione di un minimo di 23 e un massimo di 92 euro.

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I ciclisti non possono trainare altri veicoli né farsi trainare a propria volta. Il divieto di trasporto di animali vale in tutti i casi. In caso di violazione, la multa prevista è pari a una somma compresa tra 23 e 92 euro.

Il ciclista è obbligato a condurre il mezzo con almeno una mano e ad assicurarsi di utilizzare uno stile di guida che gli permetta di mantenere il controllo del mezzo. Anche in tal caso, la violazione implica una sanzione compresa tra 23 e 92 euro.

In caso di pericolo per se stessi o per i pedoni, i ciclisti hanno l’obbligo di scendere dal mezzo e procedere a piedi, rispettando le stesse limitazioni e gli stessi vincoli imposti ai pedoni. La legge impone il divieto di attraversare le strisce pedonali o di percorrere aree pedonali a bordo della bicicletta: in tali casi, il ciclista deve scendere dal mezzo e procedere a piedi. Il non rispetto della norma implica una multa di minimo 23 e massimo 92 euro.

Ove presente, il ciclista ha l’obbligo di procedere all’interno della pista ciclabile. La pena per il non rispetto di quanto previsto è compresa tra 23 e 92 euro.

Obbligo di giubbotto catarifrangente e di bretelle retroriflettenti

L’obbligo di indossare giubbotto catarifrangente o bretelle retroriflettenti ad alta visibilità è imposto a tutti i ciclisti che circolano presso strade extraurbane a partire da mezz’ora prima dell’alba e da mezz’ora dopo il tramonto, oltre che in caso di scarsa visibilità e nelle gallerie. Il non rispetto della norma implica una sanzione amministrativa di entità compresa tra i 25 e i 99 euro.

Il trasporto di altri passeggeri

Il Codice della Strada impone il divieto di trasportare altri passeggeri sul mezzo, salvo il caso in cui il velocipede sia omologato per la funzione di trasporto. La sanzione prevista per i non ossequiosi è compresa tra i 23 e i 92 euro. Nel caso di trasporto di bambini, è consentito per passeggeri di età non superiore a 8 anni e a condizione che il mezzo disponga del necessario equipaggiamento previsto dalla legge. Un equipaggiamento per il trasporto dei bambini non conforme alle norme implica una sanzione di entità compresa tra 21 e 85 euro.

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Le altre sanzioni

In caso di percorrenza sul marciapiede, il ciclista colto in flagrante viene punito con una sanzione compresa tra i 38 e i 155 euro. La stessa sanzione è comminata al ciclista che esegue una svolta senza previa segnalazione con il braccio.

Una sanzione di somma compresa tra i 150 e i 599 euro è prevista per chi procede contromano mentre in caso di percorrenza contromano su strade a scarsa visibilità (presso curve, raccordi convessi, ecc.) la legge prevede una sanzione compresa tra i 295 e i 1.179 euro; in tal caso è prevista anche la sospensione della patente.

Pene pecuniarie comprese tra i 155 e i 624 euro sono comminate al ciclista che attraversa con il semaforo rosso e a chi è sorpreso ad utilizzare il cellulare durante la marcia.

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Questo articolo ha 2 commenti

  1. Sarabanda82

    Sono tutte balle frutto di una mente malata !
    Qui in Italia milioni di Bici e Monopattini NON vengono MAI MULTATI perciò fanno quello che vogliono sia in mezzo alle strade e perfino sulle tangenziali e autostrade !
    BICI e MONOPATTINI in tutta Italia possono correre come pazzi perfino a 80 km orari su MARCIAPIEDI e su viali PEDONALI !
    Qui in Italia tutte le Bici e tutti i Monopattini anche se compiono MILIONI di infrazioni stradali ogni giorno davanti alla polizia statale italiana o davanti alle forze della Polizia Municipale NON VENGONO MAI NE” FERMATI NE” MULTATI !
    NON HO MAI VISTO NEGLI ULTIMI 35 ANNI NESSUN VIGILE URBANO ITALIANO FERMARE E MULTARE UNA BICI O UN MONOPATTINO PIRATA !
    ANCHE LA POLIZIA DI STATO ITALIANA ASSIEME ALLA GUARDIA DI FINANZA E AI CARABINIERI NON MULTANO MAI QUEI MILIONI DI PIRATI STRADALI CHE USANO BICI E MONOPATTINI ANCHE TRUCCATI IN ITALIA !

    1. Green Moving

      Gent.mo Sarabanda82,
      come darti torto? Però, per onestà intellettuale dobbiamo riconoscere che “qualcosina” si sta facendo, almeno per disciplinare coloro che, come li identifichi tu, hanno la MENTE MALATA.
      Non so nella altre città d’Italia ma qui a Lecce, oggi più di ieri i vigili fanno molta attenzione alla presenza dell’acceleratorino sulle bici, e non sono pochi i salatissimi verbali emessi.
      Il nuovo Codice della Strada, modificato dal governo, introduce nuove regole per i monopattini elettrici, tra cui l’obbligo di casco, assicurazione e targa. Almeno sulla carta qualcosa è stato fatto.
      Dal nostro punto di vista, tralasciando il perchè nelle dogane facciano entrare bici cinesi non regolamentari nella comunità Europea, un problema ancora più serio è l’utente medio del monopattino, che contravvenendo a quello che dovrebbe essere il suo utilizzo specifico, credono di aver trovato la panacea a tutti i problemi di mobilità, rischiando quotidianamente la vita nel traffico, e molti di loro portano a bordo anche i figli. Questo è inaccettabile.

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Questo articolo ha 2 commenti

  1. Sarabanda82

    Sono tutte balle frutto di una mente malata !
    Qui in Italia milioni di Bici e Monopattini NON vengono MAI MULTATI perciò fanno quello che vogliono sia in mezzo alle strade e perfino sulle tangenziali e autostrade !
    BICI e MONOPATTINI in tutta Italia possono correre come pazzi perfino a 80 km orari su MARCIAPIEDI e su viali PEDONALI !
    Qui in Italia tutte le Bici e tutti i Monopattini anche se compiono MILIONI di infrazioni stradali ogni giorno davanti alla polizia statale italiana o davanti alle forze della Polizia Municipale NON VENGONO MAI NE” FERMATI NE” MULTATI !
    NON HO MAI VISTO NEGLI ULTIMI 35 ANNI NESSUN VIGILE URBANO ITALIANO FERMARE E MULTARE UNA BICI O UN MONOPATTINO PIRATA !
    ANCHE LA POLIZIA DI STATO ITALIANA ASSIEME ALLA GUARDIA DI FINANZA E AI CARABINIERI NON MULTANO MAI QUEI MILIONI DI PIRATI STRADALI CHE USANO BICI E MONOPATTINI ANCHE TRUCCATI IN ITALIA !

    1. Green Moving

      Gent.mo Sarabanda82,
      come darti torto? Però, per onestà intellettuale dobbiamo riconoscere che “qualcosina” si sta facendo, almeno per disciplinare coloro che, come li identifichi tu, hanno la MENTE MALATA.
      Non so nella altre città d’Italia ma qui a Lecce, oggi più di ieri i vigili fanno molta attenzione alla presenza dell’acceleratorino sulle bici, e non sono pochi i salatissimi verbali emessi.
      Il nuovo Codice della Strada, modificato dal governo, introduce nuove regole per i monopattini elettrici, tra cui l’obbligo di casco, assicurazione e targa. Almeno sulla carta qualcosa è stato fatto.
      Dal nostro punto di vista, tralasciando il perchè nelle dogane facciano entrare bici cinesi non regolamentari nella comunità Europea, un problema ancora più serio è l’utente medio del monopattino, che contravvenendo a quello che dovrebbe essere il suo utilizzo specifico, credono di aver trovato la panacea a tutti i problemi di mobilità, rischiando quotidianamente la vita nel traffico, e molti di loro portano a bordo anche i figli. Questo è inaccettabile.

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