Aria di novità per le moto elettriche in autostrada: è stato depositato in Senato un Disegno di Legge per fare chiarezza sull’utilizzo di motocicli e ciclomotori elettrici in questo particolare tipo di strade. La motivazione? Il Codice non ha ancora stabilito se è possibile far transitare questi mezzi in strade a scorrimento veloce.
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Moto elettriche in autostrada: aria di cambiamento
Il 12 Dicembre è stato presentato in Senato, alla commissione Lavori Pubblici, un disegno di Legge dal titolo “Disposizioni in materia di circolazione sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali di motocicli a motore elettrico”. Firmato dal Sen. Vincenzo Gibino, il DDL mira a regolarizzare il transito di motocicli e ciclomotori elettrici su autostrade e strade extraurbane, una fra tutte la tangenziale. Per l’art. 175 del Codice della Strada, infatti, questi mezzi, di cilindrata inferiore a 150 cc e peso 140 kg, non possono transitare su strade ad alta velocità. Nell’articolo, però, non vengono menzionati i mezzi a trazione elettrica.
Cosa accade, quindi, se un conducente di un mezzo elettrico viene fermato dalle forze dell’ordine in autostrada? In questi casi, non è possibile definire se è stata commessa un’irregolarità o meno, a causa del vuoto legislativo esistente. Inoltre, appare incerta anche l’eventuale copertura assicurativa.
Perché le moto elettriche?
Le moto elettriche hanno subito un significativo incremento in termini di vendite. Nel 2016, infatti, sono stati venduti oltre 2.400 mezzi a trazione elettrica (parliamo di ciclomotori, motocicli e quadricicli). Per quanto concerne l’ auto elettrica, si parla di oltre 1.000 mezzi venduti. Per non parlare delle bici elettriche: un vero e proprio boom con 124.000 pezzi venduti solo in Italia nel 2016.
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C’è ancora da aspettare
Nonostante la confusione a riguardo, c’è ancora da aspettare per definire la posizione dei ciclomotori e motocicli nel transito in autostrada. Tuttavia, l’Italia continua ad affidarsi ai mezzi a trazione elettrica: l’obiettivo è ridurre l’emissione di CO2 del 30% entro il 2020 e, per farlo, è certamente necessario convertire il più possibile la popolazione ad una mobilità più green.

